E’ davvero una bella notizia quella che ci consegna IPR Marketing nel suo annuale “Governance Poll” pubblicato sul 24 Ore, che sonda la valutazione dell’operato dei Sindaci nell’ultimo anno (nel nostro caso negli ultimi sei mesi del 2012) da parte dei Cittadini.
Anche se, fatto curioso, non vi è una comune interpretazione della posizione in classifica di Roberto (11° secondo Monzatoday, 10° secondo Mbnews, 16° secondo il Cittadino; secondo un calcolo personale risulta 16° in classifica assoluta e 10° se consideriamo pari in classifica chi possiede il medesimo consenso), il dato certo è che l’operato del sindaco Scanagatti, e dunque di tutta la giunta, è giudicato positivamente dal 59,5% dei cittadini.
Il dato posiziona l’amministrazione monzese fra le più apprezzate dei capoluoghi di Provincia/Regione (nel primo sesto della classifica), e può essere considerato un primo riscontro per la nostra giovane amministrazione.
Per dirla con le parole di Roberto stesso, “La gente ci ha capito”. Ha avvertito, mie considerazioni, il cambio di marcia nella serietà ed impegno per la città, ha capito quanto di buono si è già fatto (un’ottimo elenco si può trovare sul blog di Tommaso Cereda, con cui mi complimento e da cui ruberò presto l’idea) e spero abbia apprezzato la sincerità e lo sforzo con cui si sono affrontati alcuni provvedimenti complessi, per alcuni aspetti controversi.
Mutuando però l’espressione dal mondo musicale, “Il secondo album anno è sempre più difficile”: fondamentale sarà confermare la prima impressione che abbiamo dato ai Cittadini Monzesi con il nostro operato lungo tutto il 2013.
Post Scriptum= La considerazione secondo cui il consenso di Scanagatti sia calato del 3,9%, a mio modesto parere è semplicemente erronea in quanto prende come metro di paragone un dato non paragonabile ovvero quello del ballottaggio, in cui Scanagatti vinse col 63%. La ragione è piuttosto intuitiva: se il campione oggetto del sondaggio è tratto dalla popolazione cittadina nel complesso, l’elettorato che si reca a votare per il ballottaggio è un elettorato più ristretto e già polarizzato verso uno dei due sfidanti; ragionando per assurdo: ipotizziamo (fantapoliticamente) che Scanagatti avesse vinto al primo turno con il 50,1% dei consensi, piuttosto che arrivare al 38,2% e dovere quindi affrontare Mandelli al ballottaggio; il risultato politico sarebbe stato chiaramente giudicato ancora più positivamente (vincere al primo turno è per antonomasia meglio che vincere al ballottaggio), dunque avrebbe comportato un consenso ancora maggiore. Impiegando però quel dato (50,1%) come metro di paragone per il 59,5%, sarebbe risultato un aumento di consenso del +9,4%, il che contrasta evidentemente la logica che vorrebbe che se vi è una disparità fra due dati (il consenso a giugno 2012 e a dicembre 2012) del -3,9%, aumentando il primo dato la diseguaglianza dovrebbe acuirsi (negativamente), non ridursi ed anzi invertirsi così vistosamente.