Categorie
In vetrina Monza

Tre ragioni per essere contrari all’assunzione del “Cane antidroga”

200435185051_cane antidroga

 

 

Tramite determina dirigenziale, il Comune di Monza ha deciso ormai due settimane fa di procedere all’affitto di un cane antidroga con relativa persona competente, per operare in seno alla Polizia Locale.

La determina mette a bilancio 5000 € per il servizio. Contando che un’uscita costerà in media 500 € se non di più, è evidente come la sostanza del provvedimento si riduca ad interventi ben sporadici. Ciò non toglie ma forse accresce però il significato politico del provvedimento, che critichiamo per più ragioni, che provo a sintetizzare:

1 – L’impiego dell’unità (di nome e di fatto) in forza alla Polizia Locale pone un problema di indirizzo politico su compiti e funzioni della Polizia Locale da parte dell’Amministrazione: le risposte fornite dall’assessore in questo ambito, atte a sostenere che l’unità verrebbe impiegata perlopiù con il fine di “sondare il territorio” e non con il fine di sovrapporsi al ruolo di altri corpi, ci sembra poco soddisfacente.

2 – Il costo di una singola uscita pare quantomai elevato. Almeno 500 € per 4 ore di servizio, esclusi eventuali straordinari, sono un prezzo alto per la cittadinanza; sopratutto in tempi di crisi come questo, dove il lavoro degli assessorati per la razionalizzazione delle spese è estenuante e i vincoli e i tagli si moltiplicano; sopratutto per degli interventi la cui utilità sociale e per la pubblica sicurezza è assolutamente discutibile.

3 – Cui prodest? Il beneficio per la collettività del provvedimento è alquanto dubbio. In un contesto dove i piccoli consumatori e gli autocoltivatori per uso personale sono criminalizzati e perseguiti da leggi ingiuste, questa decisione e sopratutto le sue prime applicazioni pratiche hanno dimostrato di giocare al facile gioco dell’accanimento su queste fasce, facili da perseguire e da punire, facili da esporre per ricercare aumenti nelle percentuali di sicurezza percepita. La lotta alle narcomafie, ai grandi flussi di spaccio che finanziano e foraggiano le più svariate attività criminali, da questo provvedimento riceverà poco aiuto. Come ben poco aiuto riceverà la causa antiproibizionista che si batte per la legalizzazione delle droghe leggere, per ridare giustizia a tutt* coloro che in questi anni sono stati ingiustamente incarcerati per leggi criminali.

 

Per tutte queste ragioni chiederemo che fra un’anno, con i mano i dati effettivi sull’utilizzo e sui risultati ottenuti da tale unità, si possa aprire un dialogo franco e ad aperto sull’utilità della prosecuzione del servizio

Categorie
In vetrina Spaziando

Votiamo l’AltraEuropa, votiamo Alfredo e Alessandra

Alzi la mano chi saprebbe parlare approfonditamente del TTIP per più di un quarto d’ora come se parlasse della sessione di calciomercato della propria squadra del cuore (ehi, non vale sbirciare!). E se è vero che non si può pensare di fare la rivoluzione senza sapere cosa ha fatto la Juventus l’ultima domenica, sapere di mandare al Parlamento Europeo un candidato competente e preparato sui temi internazionali è già una bella sicurezza. Uno che, per intenderci, d’estate mentre io sono in vacanza al mare tiene lezioni alla Summer School dell’ISPI, l’Istituto per gli Studi di Politica Internazionale, mica bruscolini.
E se non basta a convincervi neppure il fatto che lo avete sentito più volte a Radio Pop, sappiate che Alfredo Somoza non è solo una persona estremamente preparata e competente, è anche un grande compagno, che ha macinato punti militanza su punti militanza con un impegno costante, mai venuto meno, sempre attento. E’ un candidato coraggioso, che con la forza della ragione porta avanti battaglie di civiltà come quella dell’antiproibizionismo contro le lobby proibizioniste, il reddito minimo garantito europeo contro i sepolcri imbiancati ingolfatisi nel ‘900, che ha chiesto a tutti i sindaci di impugnare in Tribunale la Pedemontana perché dannosa e perché serve un altro modello di sviluppo in armonia con l’ambiente.

Anche Alessandra Quarta è una candidata molto competente e preparata. Non è un caso che siano state le ragazze e i ragazzi de le Officine Corsare a chiederle di candidarsi (se non conoscete le Officine Corsare, rimediate alla vostra prima gita a Torino). Ha promesso “Cose dell’AltraEuropa” e già se le leggete quali siano queste proposte vi verrà voglia di votarla. E poi quando vi ricapiterà di votare una candidata che dichiara che in caso di elezione rinuncerà al 60% dell’indennità per progetti sociali e culturali no-profit?

P.S.=Se avete la fortuna di non vivere nelle grigie terre Nord-Occidentali, ma godete di clima più mite nel Centro o nel Sud, avete anche la fortuna di poter votare rispettivamente Marco Furfaro o Claudio Riccio. Non sprecatela.