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In Consiglio In vetrina Interpellanze e Interrogazioni Monza

Interpellanza: Cori razzisti durante Monza-Rimini

Interpellanza: Cori razzisti durante Monza-Rimini

Appreso che durante la 5° giornata di Campionato di 2 Divisione, in occasione della partita Monza-Rimini, il giocatore Ameth Fall è stato oggetto di ripetuti cori ed insulti razzisti provenienti da una parte della curva del Monza; che solo dopo una sospensione della partita per 2 minuti disposta dall’arbrito, i cori sono cessati;

Valutato che l’A.C. Monza è salito alla ribalta nazionale per la propria scelta di essere la prima squadra di calcio in Italia ad adottare lo slogan “Stop Racism” sulle maglie da gioco nel luogo solitamente dedicato allo sponsor; che questo atto ha rappresentato un forte messaggio culturale e sociale verso un problema, il razzismo, che ha troppo spesso negli ultimi anni trovato le proprie espressioni più infime e becere negli stadi

Considerato che una parte della tifoseria organizzata del Monza è risaputamente legata da tempo a realtà della galassia dell’estrema destra, la cui ideologia incita alla xenofobia ed al razzismo, e che dunque questo episodio è una manifestazione di questo fenomeno in atto da tempo; che tale evidenza comunque non deve affatto tradursi in una condanna del tifo, e del tifo organizzato, in sé, che anzi può essere portatore di molteplici positività;

Si interpella il delegato allo Sport:

Se abbia ufficialmente preso posizione a nome dell’amministrazione sul gravissimo avvenimento.
Se intenda prendere contatti con la dirigenza dell’A.C. Monza perché la stessa si attivi per contrastare la diffusione di xenofobia, razzismo e intolleranza all’interno della propria tifoseria contribuendo invece a valorizzare le sue positività.

Alessandro Gerosa – Sinistra Ecologia Libertà Monza

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Commissioni In Consiglio In vetrina Monza

Monza aderirà ai Parchi Media Valle del Lambro e del Grugnotorto

Nella commissione Urbanistica del 20 Settembre è stata presentata dall’assessore la bozza della nuova Convenzione del PLIS* (Parco Locale di Interesse Sovracomunale) del Parco Media Valle del Lambro, nel quale si prevede l’ingresso dei Comuni di Milano e di Monza.
Un’ottima notizia, aggiuntasi alla dichiarazione dell’assessore che presto  Comune provvederà ad aderire anche al PLIS del Grugnotorto.
Per l’ufficialità bisognerà attendere ancora del tempo, prima che il testo della convenzione possa essere varato in Consiglio Comunale. Ma il dato politico c’è ed è importante.
* = Il Plis si distingue in quanto la sua creazione è di iniziativa inter-comunale, mentre la Provincia si limita ad attestare il suo interesse sovracomunale. Inoltre, i vincoli che esso pone incidono direttamente sul Piano di Governo del Territorio comunale.

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In vetrina Monza

Largo Mazzini “2.0”, ecco come cambierà!

Ho sempre considerato il migliore indicatore della differenza di colore politico fra le storiche amministrazioni di Monza e di Sesto San Giovanni dalla via dedicata ad Antonio Gramsci nelle due città: l’imponente Viale Gramsci che accoglie gli automobilisti provenienti da Monza a Sesto, e la viettina perennemente asfissiata dal traffico 24 ore su 24 a Monza. Adesso via Gramsci a Monza verrà pedonalizzata, permettendo una vita più salubre ai suoi abitanti.
Ma questa non è affatto la sola novità nelle modifiche a Largo Mazzini, che hanno l’ambizioso e apparentemente titanico obbiettivo di snellire il traffico che impegna il largo: la modifica maggiore è che chi arriverà da via Arosio potrà solo svoltare a destra su via Turati, come chi arriverà da Corso Milano potrà solo svoltare o in via Visconti o in via Manzoni. E viceversa, naturalmente.
Per tutte le info dettagliate e per gli studi che hanno condotto a tali scelte rimando all’articolo di Tua Monza che pubblichiamo sotto.

Largo Mazzini

Largo Mazzini2

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Interpellanza: Evento di presentazione dell’Expo 2015 presso la Villa Reale il 7 luglio 2013

Elio Bindi

ebindi@comune.monza.it

Alessandro Gerosa

agerosa@comune.monza.it

 

Monza, 3 luglio 2013

 

Alla cortese attenzione del Signor Sindaco

 

Interpellanza ai sensi dell’art. 38 Regolamento CC:

 

  • Evento di presentazione dell’Expo 2015 presso la Villa Reale il 7 luglio 2013

 

Premesso che l’Amministrazione Comunale di Monza, per prima in Italia, ha sottoscritto nel dicembre 2012 un protocollo di intesa con la Expo 2015 spa al fine di sviluppare progetti ed iniziative congiunte in preparazione e durante l’Esposizione Universale.

 

Nel corso degli ultimi giorni si è appreso, anche a mezzo stampa, che per il 7 c.m. è previsto un evento di presentazione ufficiale dell’Expo 2015 presso la Villa Reale di Monza che vedrà la partecipazione, oltre che del Sindaco, del Capo dello Stato, del Presidente del Consiglio e del Presidente della Regione Lombardia nonché del Commissario Unico delegato dal Governo per l’evento e del Presidente di Expo 2015 oltre ad un intervento del Presidente della Commissione Europea.

 

Ulteriori notizie non sono reperibili nè tramite il sito ufficiale della Società, che si limita a richiamare un messaggio Twitter del Presidente della Regione ma non annovera l’evento nel calendario-eventi nè tra le notizie, nè mediante il sito del Comune di Monza e della Regione.

 

Il Consorzio Parco e Villa informa i cittadini della chiusura dei giardini della Villa per esigenze connesse all’Evento, ma nulla aggiunge circa il medesimo.

 

Il Comitato “No Expo 2015” ha convocato un’iniziativa di informazione e protesta contro l’evento di domenica 7 luglio, e contro l’Expo 2015, per la stessa data.

 

Tutto ciò premesso:

 

Si interroga il Signor Sindaco al fine di conoscere, per quanto possibile:

 

a) le ragioni della chiusura dei Giardini Reali in data 6 e 7 luglio 2013;

b) le finalità dell’evento di domenica 7 luglio 2013;

c) il programma dello stesso;

d) se siano già calendarizzate successive iniziative ed eventi a Monza nell’ambito del protocollo di intesa Expo 2015;

e) se il Comune di Monza abbia ascoltato o abbia in programma di ascoltare il Comitato “No Expo 2015” in merito alle motivazioni della loro opposizione all’Evento;

f) se l’Amministrazione Comunale nella figura del Sindaco intenda riaffermare in occasione di tale evento la piena tutela e rispetto delle funzioni e del valore pubblico del Parco e della Villa Reale in particolare, in quanto sede di rappresentanza di Expo, secondo gli impegni assunti nel programma di mandato;

 

Elio Bindi

Consigliere Comunale

Partito Democratico

 

Alessandro Gerosa

Consigliere Comunale

Sinistra Ecologia Libertà

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Interpellanza su presunte (false) correlazioni criminose.

INTERPELLANZA URGENTE

Al signor Sindaco,

per farsi riferire dalle FF.OO. se sia dimostrata la correlazione tra presenze di nomadi in città ed aumento di fatti criminali.

Da un recente articolo di stampa pubblicato su una testata locale in data 22 Giugno 2013 leggiamo, attribuite in parte all’ex presidente di Circoscrizione Massimiliano Longo, dichiarazioni che pongono in certa correlazione i due fenomeni sopra esposti.

Riteniamo gravissimo che, per l’ennesima volta, si utilizzi strumentalmente un momento di profonda crisi economica e sociale, nella quale la paura per la perdita di posti di lavoro e potere di acquisto aumenta la fragilità delle persone, in particolare delle fasce più deboli quali gli anziani, per alimentare ulteriori sentimenti di paura ed intolleranza. Anziché combattere la crisi aumentando la solidarietà sociale, si addita il diverso come feticcio sul quale sfogare rabbia, paura ed insicurezze.

Chiediamo pertanto al Sindaco di interrogare con urgenza i vertici delle FFOO locali per avere conferma circa la fondatezza di quanto affermato nell’articolo indicato e che, qualora tale correlazione non venga confermata, nella sua duplice veste di rappresentante locale del governo e di capo della comunità locale, provveda a dare diffusione della risposta delle FFOO alla popolazione, per tranquillizzarla rispetto ad allarmismi rivelatisi ingiustificati grazie alle indicazioni da parte di fonti autorevoli, nonché fornendo indirizzi di supporto, da parte di servizi sociali e polizia locale, nei confronti di soggetti deboli maggiormente esposti alle conseguenze di soprusi e atti di violenza (a mero titolo di esempio, in alcune città si procede ad attivare assicurazioni, a spese del Comune, a favore di fasce deboli colpite da furti ed atti simili, come ad attivare ausili da parte di assistenti sociali e vigili di quartiere).

 

Alessandro Gerosa – Sinistra Ecologia Libertà

P.S.= In seguito ad una tutt’ora in corso polemica generatasi rispetto ad un altro articolo, specifico soltanto per chiarire l’attenzione al tema da parte nostra che in questa interpellanza non impieghiamo il termine nomadi nella sua accezione erronea di sinonimo dell’intera popolazione Romanì, che come è ormai cultura generale è popolazione prevalentemente stanziale, ma nella sua accezione specifica, in quanto nell’articolo, per quanto in modo piuttosto “pittoresco” ( vi si scrive che “gruppi di almeno dieci e anche più zingari piombano in città” e di “carovane che stazionano nei pressi dello Stadio Brianteo”) si fa specificatamente riferimento in modo presunto alla suddetta categoria.

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Interpellanza: Sulla presenza di Associazioni Neofasciste in Città

L’antifascismo è uno di quei temi di cui vorremmo poter non occuparci più: attendiamo con ansia il giorno in cui potremo affermare che finalmente tutti i fascismi, vecchi, nuovi o mal riciclati, sono stati spazzati via dall’Italia e dal mondo.
Ma ad oggi purtroppo permangono ancora individui e gruppi che si dichiarano e professano fascisti e che vivono nelle nostre città seminando odio, xenofobia, razzismo, violenza.
E perché il fascismo venga estirpato l’attesa non può rimanere passiva ma si deve essere militanti antifascisti ogni giorno, in ogni propria azione.
In questo non possiamo che fare nostre le parole pronunciate dal Primo Ministro francese Jean-Marc Ayrault in merito all’infame assassinio di un compagno di 18 anni, Clement Méric, la settimana scorsa:
[box type=”shadow”]Studiare ogni possibilità che ci permetta di fare a pezzi in qualsiasi modo, democraticamente e sulla base del diritto, i movimenti fascisti e neonazisti [/box]
Per compiere questo anche a Monza, abbiamo presentato questa interpellanza, che riprende nel suo testo una lettera aperta che nel 2011 l’ANPI di Monza e Brianza inviò all’allora sindaco Mariani.

INTERPELLANZA

OGGETTO: SULLA PRESENZA DI ASSOCIAZIONI NEOFASCISTE IN CITTA’

Il 14.11.11 l’Anpi di Monza, inviava la seguente nota, relativa all’inaugurazione a Monza di una sede dell’associazione denominata Lealtà-Azione:

[box type=”shadow”]Al Sindaco di Monza Marco Mariani, Assessori , Consiglieri Comunali
Al Presidente della Provincia Dario Allevi, Assessori, Consiglieri Provinciali
Ai presidenti di Circoscrizione e Consiglieri

Lo scorso mese di settembre nella nostra città è stata inaugurata in Via Dante n.5 la sede di una “associazione” denominata Lealtà-Azione
Sul loro sito si presentano come una libera associazione di promozione culturale e sociale che vuole costituire una comunità etica, al tempo stesso politica, spirituale ed intellettuale, unendo uomini e donne in una comunione di intenti, d’ideali e d’azione, che agiscono volontariamente nella società con spirito Militante, ovvero con fede, senso del sacrificio, disciplina e senza ricercare utili materiali o profitti personali, perché animati da una concezione etica della vita che si riassume nel rispetto dei Valori tradizionali, nel senso dell’onore e nel rifiuto del compromesso sistematico.
Ma chi c’e’ dietro questo fiume di parole e retorica ?
La strategia con cui gli “associati” provano a insinuarsi nel tessuto sociale e a raccogliere consenso si basa sulla promozione sporadica di iniziative contro la pedofilia o la droga, iniziative animaliste, etc… In verità a Milano la loro sede di viale Brianza 20 (dagli associati definito “avamposto contro l’immigrazione e gli zingari”) è stata inaugurata il 28 ottobre 2010 con una conferenza in onore dell’ex generale belga delle SS Lèon Degrelle, condannato da un tribunale del proprio Paese come criminale di guerra. Questo episodio smaschera già da solo la matrice neonazista dell’associazione, ma approfondendo l’inchiesta si percepisce molto meglio lo strettissimo legame tra Lealtà e Azione e l’anima più violenta, razzista e pericolosa della galassia della destra estrema e xenofoba internazionale: gli Hammerskin (http://www.hammerskins.net/).
La setta neonazista degli Hammer è nata a livello internazionale a metà degli anni Ottanta da una costola del Ku Klux Klan. Sul territorio milanese, oltre ad avere aperto la sede di viale Brianza, gestisce la Skinhouse (http://www.skinhouse.info/) a Bollate, punto di riferimento dei militanti di Lealtà-Azione prima dell’apertura della loro sede indipendente (http://destrapermilano.blogspot.com/2011/01/milano-lealta-e-azione.html). Gli Hammerskin si considerano l’elité del mondo neonazista, per la loro “fedeltà ai valori” e “l’amore per le tradizioni”. Sono i più decisi fautori della “supremazia della razza bianca”. Simbolo, tatuato sul corpo dopo un lungo percorso iniziatico, i due martelli in marcia tratti dal film The Wall, in cui Alan Parker veste d’immagini le musiche dei Pink Floyd. Ma gli Hammerskin ne rovesciano il senso e le intenzioni: il loro doppio martello rappresenta la forza irresistibile in marcia per abbattere i muri che proteggerebbero le minoranze etniche e religiose che minano la Tradizione e la supremazia della Nazione bianca. L’innumerevole elenco di aggressioni (anche mortali) di cui si sono resi protagonisti in America e in Europa (inclusa Milano) è facilmente reperibile sul web e non lascia spazio a fraintendimenti. (http://www.osservatoriodemocratico.org/page.asp?ID=2970&Class_ID=1004).

Il Consiglio Regionale della Lombardia ha votato ad aprile una mozione che richiede la revoca dell’assegnazione da parte dell’ALER a Lealtà e Azione dei locali della sede milanese di viale Brianza. Questa circostanza fa riflettere sulla pericolosità di questo tipo di luoghi di aggregazione e degli ideali proposti per i quali, a marzo, a Magenta, l’amministrazione comunale ha negato l’utilizzo delle sale pubbliche per lo svolgimento di iniziative promosse da Lealtà-Azione.

In vista del raduno internazionale Hammerskin previsto il 26 novembre in Lombardia, presumibilmente a Bollate sono state presentate interpellanze in Consiglio Provinciale MB (allegata) e in Consiglio Provinciale a Milano.

Anche per quanto riguarda Lealtà-Azione Monza Brianza, basta una visita su Facebook per rendersi conto che questa “associazione” ha evidenti legami con la destra estrema: gli “amici” si definiscono “fascisti” e “camerati”, vantano ed esibiscono simboli che non lasciano spazio a dubbi. Il coordinatore della sede di Monza, tale Paolo che rifiuta di dire il cognome, appare in una foto di gruppo con la scritta Hammerskin sullo sfondo…!

Tutte le informazioni in nostro possesso sono state raccolte in un dossier consegnato nel corso dell’incontro con il Prefetto della Provincia di Monza e Brianza Dott. Renato Saccone, al quale abbiamo chiesto di attivarsi per la chiusura della sede di Lealtà-Azione la cui reale attività è in contrasto con la legge Mancino e con la Costituzione. Al Prefetto abbiamo altresì consegnato le oltre cinquecento firme di cittadini raccolte in poche ore durante il presidio antifascista del 8 ottobre scorso e segnalato le inquietanti “simpatie” istituzionali di cui Lealtà-Azione MB gode sia nel Comune di Monza (assessori e consiglieri) sia nella Provincia MB (il presidente).

Alle Istituzioni in indirizzo chiediamo analogo impegno e che non vengano in alcun modo concessi a Lealtà-Azione spazi pubblici e luoghi istituzionali per le sue iniziative, come purtroppo già accaduto alla Circoscrizione 4 con l’esposizione di una mostra sulla strage di Gorla del 20 ottobre 1944, che falsifica la storia e attribuisce alla Resistenza i disastri della guerra voluta da Hitler e Mussolini (“la “liberazione” continua ad essere una valida GIUSTIFICAZIONE per la morte di tanti, troppi.”). Urgente correggere la rotta onde evitare pericolose derive: deve essere quindi revocata la concessione della Sala Maddalena a Monza per un’iniziativa di Lealtà Azione prevista in data 12 febbraio 2013.

Inoltre le iniziative per le celebrazioni, come ad esempio la Giornata del ricordo, devono essere discusse e decise dal Gruppo di lavoro manifestazioni civili appositamente istituito dall’Amministrazione comunale per un’attenta, comune valutazione anche degli oratori prescelti.

Tutto ciò è peraltro non solo dovere ma obbligo di chi presiede e siede nelle sedi istituzionali, delle quali l’antifascismo è valore fondante perché nate dalla Resistenza e dalla Costituzione. Da parte nostra continueremo la mobilitazione per la chiusura della sede di Lealtà-Azione.

Per il Comitato Unitario Antifascista – Monza
Presidente Milena Bracesco

Per ANPI Comitato Provinciale Monza Brianza
Presidente Loris Maconi

Per ANPI Sezione di Monza
Presidente Rosella Stucchi[/box]

Ad oggi, la sede di Lealtà-Azione di Monza è ancora attiva, il giorno 18/5 si è tenuto un ennesimo convegno pubblico dal titolo “La rivoluzione conservatrice”: dal resoconto stilato e reso pubblico dalla stessa Lealtà e Azione di Monza, si legge come nel convegno si sia trattato di come ”Il parallelismo tra la crisi odierna e quella attraversata dalla Repubblica di Weimar, dove la Rivoluzione Conservatrice nacque e si sviluppo, ha suggerito la possibilità di una analisi delle sue posizioni e delle risposte che essa seppe dare ai suoi tempi, per capire da quali valori essenziali esse prendessero le mosse e valutare quali siano le possibilità di attualizzarle oggi.”; e di come “In un articolato ed avvincente intervento, il prof. Sideri, mattatore dell’incontro, ha condotto il pubblico in un viaggio attraverso il variegato arcipelago di posizioni ed elaborazioni che costituì la Rivoluzione Conservatrice, intesa come una reazione moderna, nei modi ma non nell’essenza, alla modernità. Nella sua “incursione” il prof. Sideri ha rapidamente accennato a tutte le correnti che sotto l’etichetta di Rivoluzione Conservatrice sono state raccolte: neo-conservatori, consevatori cattolici e luterani, socialisti prussiani, nazional-bolscevichi, attivisti “bündisch” ed altri ancora.
Sideri ha sottolineato l’estrema attualità, di molte delle riflessioni che vennero proposte allora.”; in ultimo, si aggiunge che “L’incontro è stato chiuso da un breve intervento, curato dalla comunità militante RAIDO, dedicato ad uno degli esponenti eminenti della Rivoluzione Conservatrice, Ernst Von Salomon [esponente di spicco dei Freikorps], nelle cui pagine si trovano superbe descrizioni del cameratismo […]”.
Sul profilo Facebook si ritrova, tra i mi piace, Corneliu Zelea Codreanu, leader fascista e nazionalsocialista, Leòn Dègrelle, comandante della legione vallone delle Waffen-SS, fervente esaltatore in numerose opere successive di Hitler e negazionista, Julius Evola, teorico del razzismo spirituale e figura “intellettuale” di riferimento per vasta parte del mondo neofascista e neonazista, e infine la skin-house Milano, sede di riferimento degli Hammer Skin per il Milanese; le amicizie del profilo riprendono nei loro nicknames riferimenti agli Hammer Skin, vi sono foto con bandiere con croci celtiche, vi è amicizia con il profilo Facebook “La Fenice Comunità militante di Firenze”, dove si mischiano appellativi razzisti (Il concerto del primo maggio per far suonare 4 africani) o si definisce l’esercito alleato che entra a Firenze nel ’44 come invasori contro cui sparano degli eroici cecchini, et similia.

Chiediamo pertanto al Sindaco, nella sua veste di ufficiale di governo, di riferire al Prefetto sia la turbativa all’Ordine pubblico sia di conoscere se i competenti organi di polizia abbiano provveduto ad inoltrare all’Autorità Giudiziaria notizia di reato per violazione alla legge Mancino.

Chiediamo pertanto al Sindaco, nella sua veste di rappresentante della Comunità locale, di promuovere in città iniziative di diffusione della cultura dell’antifascismo, della solidarietà, della tolleranza e dell’interculturalismo tra i popoli, isolando esplicitamente ogni rigurgito di fascismo.

Chiediamo risposta a termini di Regolamento sul funzionamento del Consiglio Comunale.

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In vetrina Monza

Il wi-fi sbarca, finalmente, a Monza!

In un anno la nuova giunta riesce in ciò che la vecchia non era riuscita in cinque: finalmente Monza dispone di 14 hot-spot diffusi lungo la città, nei suoi principali luoghi pubblici, che istituiscono una prima rete di aree coperte da connessione wi-fi gratuita.

Con questo provvedimento si va a colmare in breve tempo un ritardo tecnologico sinceramente imbarazzante causato dalla precedente giunta: nell’epoca in cui l’amministrazione Obama lancia la completa copertura dell’intero suolo statunitense con rete wi-fi gratuita e liberamente accessibile da parte dello stato, a Monza la disponibilità di una rete wi-fi a cui allacciarsi al di fuori delle mura domestiche è stata lasciata de facto in “competenza residuale” a commercianti ed esercenti privati nella loro discrezionalità d’iniziativa, limitata disponibilità di risorse e disomogeneità territoriale.

Sotto l’elenco dei primi 14 hot-spot attivati, a cui seguiranno altri:

 

 piazza_trento_nuova_7
P.zza Trento e Trieste
 Piazza Carducci
P.zza Carducci
 Piazza_San_Paolo_1
P.zza San Paolo
 urban
Urban center
 Binario7
Binario 7
 Biblioteca S. Gerardo
Biblioteca
San Gerardo
 Biblioteca civica
Biblioteca Civica 
 Biblioteca S. Rocco
Biblioteca
San Rocco
 Biblioteca Cederna
Biblioteca Cederna
Biblioteca Triante
Biblioteca Triante 
nei
NEI
 Centro_Liberta
Centro civico
Libertà
 DAnnunzio
Centro civico
D’Annunzio
 mameli
Centro civico
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In vetrina Spaziando

Tilt! Reset

Sabato 18 Maggio e Domenica 19 Maggio potrete trovarmi a Ferrara, all’Assemblea nazionale di Tilt!
Sotto il programma.

PROGRAMMA
Sabato 18 maggio
ore 13-15 Registrazione ai workshop
ore 15:30 Workshop 1. Facciamoci spazio
Uno spazio autogestito può rappresentare un meccanismo di costruzione di nuova economia, di impresa sociale, culturale e artistica, di prestazione di servizi e di crescita che assuma alla base dei processi di gestione la cooperazione e la messa in condivisione delle competenze.
Servizi non come semplice scambio uno ad uno, in un’ottica di domanda e offerta schiacciata su bisogni estemporanei, ma uno scambio molti a molti, con lo sguardo lungo dell’utilità e della crescita collettiva.
Ripartire dagli spazi abbandonati è il primo passo per riattivare le comunità.
Partecipano:
Alessandro Rozza, Leoncavallo Spa
Cathy La Torre, consigliere comune di Bologna
Francesco Ruscito, Associazione NienLab
Fabrizio Casetti e Eugenio Ciccone, Spazio Grisù
Federica Montebelli, Lab.Paz Project Rimini
Modera: Cesare Roseti, Tilt!
ore 17 Pausa
ore 17:30 Workshop 2. Lavorare a tutti i costi
Il decreto “Salva Italia” prevede, in nome della liberalizzazione, che tutti gli esercizi commerciali rimangano aperti 24 ore su 24, e 7 giorni su 7. Esiste invece un tempo per il lavoro e un tempo per la vita a cui nessun lavoratore deve essere costretto a rinunciare.
Partecipano:
Franco Martini, segretario generale FILCAMS
Cecilia Marasco, responsabile lavoro Alp
Modera: Valeria Rustici, Tilt!
ore 19 Apericena
ore 22:30 Festa con dj-set
Domenica 19 maggio
ore 10:30 Assemblea nazionale Tilt!

Inizio Lavori
Un momento di incontro tra tutti gli iscritti per definire la riorganizzazione interna di Tilt! E i progetti per il futuro dell’associazione.
ore 13:30-14 Pausa pranzo
ore 16 Fine lavori
Sabato 18 maggio la registrazione può avvenire in due modi:
ore 10-14 Presso lo Student’s Hostel Estense, via Biagio Rossetti 24, Ferrara
ore 13-15 direttamente presso Mercato Coperto, via Boccacanale di Santo Stefano

programma

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In Consiglio In vetrina Mozioni

Progetto RAINBOW, contro omofobia e transfobia

Nel Consiglio Comunale di Giovedì 9 Maggio ho presentato come primo firmatario la mozione “Politiche per la diffusione del progetto Rainbow”.
La Mozione, firmata anche dai Consiglieri Laura Morasso e Elio Bindi, impegna la giunta ad attivarsi in prima persona per favorire l’impiego, all’interno degli istituti elementari e medi inferiori, del “playful toolkit“, contenuto nel progetto “RAINBOW – Rights Against INtolerance: Building an Open-minded World“, e a impegnarsi a sollecitare la Provincia per la medesima applicazione nelle scuole medie superiori.
Sotto il testo della Mozione, per chiunque volesse informarsi più approfonditamente il link al progetto è www.rainbowproject.eu/

– Preso atto che secondo la Carta dei Diritti fondamentali dell’Uomo dell’Unione Europea, vincolante gli stati membri dell’UE al pari di un trattato, all’art. 21, “È vietata qualsiasi discriminazione basata su ragioni di sesso, razza, colore, origine etnica o sociale, caratteristiche genetiche, lingua, religione o convinzioni personali, opinioni politiche o di altra natura, appartenenza ad una minoranza nazionale, proprietà, nascita, disabilità, età o orientamento sessuale”;
– Visto che il Parlamento Europeo, nel testo finale della Risoluzione sull’omofobia in Europa del 18 Gennaio 2006, “sollecita vivamente gli Stati membri e la Commissione a intensificare la lotta all’omofobia mediante un’azione pedagogica, ad esempio attraverso campagne contro l’omofobia condotte nelle scuole, le università e i mezzi d’informazione, e anche per via amministrativa, giudiziaria e legislativa”;
– Presa visione dei cosiddetti “Principi di Yogyakarta” in relazione all’orientamento
sessuale e all’identità di genere, stilati da una commissione formata dall’International Commission of Jurists, l’International Service for Human Rights e 29 esperti internazionali di normative sui diritti umani. In tali principi, che pur non costituendo norme vengono già citati da numerose istituzioni ONU o Tribunali Internazionali, nonché da atti del Consiglio d’Europa (vedi sotto), si afferma nel principio numero 16 che “Ogni individuo ha diritto all’istruzione, senza discriminazioni sulla base della, e tenendo conto del, orientamento sessuale e identità di genere”, e dunque che gli stati dovrebbero realizzare conseguenti 8 raccomandazioni in materia;
– Appurato che il Commissario del Consiglio d’Europa per i Diritti Umani, nell’Issue Paper “I Diritti umani e l’Identità di Genere”, presentato il 29 Luglio 2009 a Copenaghen, redatto a partire dai Principi di Yogyakarta, al punto 5 “Raccomandazioni agli stati membri del Consiglio d’Europa” recita al comma 1 “I Princìpi di Yogyakarta sull’applicazione dei Diritti Umani internazionali in rapporto all’Orientamento Sessuale e all’identità di Genere dovrebbero essere utilizzati come guide per l’attuazione a livello nazionale in questo campo”, al comma 7 “Preparare ed applicare politiche per combattere la discriminazione e l‘esclusione incontrata dalle persone transgender sul mercato del lavoro, nell’educazione e nell’assistenza sanitaria” ed al comma 9 “Affrontare esplicitamente i diritti umani delle persone transgender e la discriminazione basata sull’identità di genere tramite educazione in merito ai diritti umani e programmi di formazione, o altresì campagne informative”;
– Verificato che dall’unica ricerca dell’Istituto Nazionale Statistica in Italia sull’omofobia, pubblicata nel 2011, si evince che le persone omosessuali/bisessuali che dichiarano di aver subito discriminazioni all’interno delle proprie attività formative costituiscono il 24% del campione, contro il 14,2% del campione nel caso di persone eterosessuali; più specificatamente in merito al fenomeno del bullismo omofobico secondo i dati della linea telefonica Gayhelpline il 35% delle richieste di aiuto proviene da ragazzi omosessuali vittime di bullismo a scuola; secondo “Schoolmates”, la ricerca europea curata in Italia dall’associazione Arcigay e con il contributo del Ministero del Lavoro, Salute e Politiche Sociali tra il 2009 e il 2010, su un campione di 860 studenti e 40 docenti di scuola superiore, il 53% degli studenti delle scuole superiori sente a scuola offese omofobe, oltre il 10% assiste ad aggressioni o derisioni di compagni ritenuti omosessuali, i due terzi degli studenti che frequentano la scuola secondaria superiore hanno udito epiteti omofobi e prese in giro nei confronti dei maschi e per uno studente su cinque queste espressioni fanno parte della vita scolastica quotidiana; uno studente su tredici ha assistito almeno una volta, nell’ultimo mese, ad aggressioni omofobe di tipo fisico (da calci e/o pugni, fino a molestie sessuali); il 20% dei ragazzi ha commesso almeno un atto riconducibile al bullismo omofobico, mentre il 4% dichiara di essere stato vittima di aggressione; infine, il bullismo che colpisce le studentesse lesbiche, ancorché preoccupante, è riportato in percentuali minori.
– Considerato che tali dati evidenziano l’arretratezza del mondo della formazione italiano rispetto agli obbiettivi richiesti dalle organizzazioni internazionali e dall’Unione Europea, in quanto viene generalmente proposta e suggerita una prospettiva saldamente eteronormativa; che vi è una mancanza di educazione relativamente ai temi della sessualità e dell’omosessualità che può essere anche imputata al rimbalzo di responsabilità tra famiglia e scuola nel farsene carico.
– Valutato che nei casi in cui si riscontri una disponibilità delle scuole a introdurre i temi della
sessualità e omosessualità, sia utile se non necessario un supporto formativo, non solo per gli studenti ma anche per gli insegnanti, che possono avere difficoltà nel trattare il tema.
– Riscontrato che il progetto “Rainbow – Rights Against INtolerance: Building an Open-minded World”, realizzato a livello europeo da una rete di associazioni lgbtqi con il co-finanziamento del Programma dell’Unione Europea per i diritti fondamentali e la cittadinanza, intende promuovere i diritti dei bambini e dei giovani ad una identità di genere ed un orientamento sessuale consapevoli, e combattere l’omofobia e la transfobia; che si indirizza in quanto tale ai lavoratori nel campo della formazione (insegnanti ed educatori), ed ai bambini e giovani che sono i principali beneficiari del mondo della formazione.
– Osservato che il progetto Rainbow si compone di due strumenti, un “educational toolkit” ed un “playful toolkit”, relativi ad ambiti della formazione formali ed informali; che è corredato da un ampio report delle due fasi preparatorie del progetto, una teorica e l’altra di lavoro sul campo, in merito all’omofobia e la transfobia in Europa ed in Italia e alle normative e alle politiche in essere per combatterla, in particolare nel campo della formazione ed educazione, che possono fornire un utile strumento di supporto e approfondimento ai toolkit.
– Rilevato che l’”educational toolkit” si compone di nove cortometraggi sul tema abbinati ad una serie di laboratori e attività didattiche da svolgere a cura degli insegnanti, divisi per fasce d’età dai 6 ai 16 anni, in maniera tale da poter essere impiegato correttamente in ogni grado scolastico dalle elementari alle scuole medie superiori; che il “playful toolkit” può essere impiegato in ambienti informali a cura di educatori o anche in forma autogestita

Si impegna la giunta
– A diffondere la conoscenza del progetto all’interno degli istituti scolastici monzesi, ad esempio con eventi mirati con il corpo docenti, finalizzati all’impiego del “educational toolkit” nelle scuole elementari e medie inferiori; a invitare la Provincia ad adottare analoghe iniziative negli istituti medi superiori.

Alessandro Gerosa – Sel
Elio Bindi – Pd
Laura Morasso – CP

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In vetrina Monza

Giardinetti di Via Rota-Grassi: comunicato di Sel Monza

Apprendiamo oggi dalle testate giornalistiche che dall’Assessorato al verde pubblico è stata decisa la rimozione dei tavolini presenti all’interno dei giardinetti di Via Rota-Grassi.

Rimarranno solamente le panchine, senza però i tavoli che ne completavano l’utilità.

In una città nella quale i Monzesi avvertono l’assenza di spazi, rimuovere i tavoli dai giardinetti pubblici significa sottrarre un ulteriore luogo di convivialità, è un invito a non vivere gli spazi collettivi del nostro tessuto urbano ed è, per noi, un messaggio sbagliato. Ci immaginiamo una città che diventi viva e vissuta in ogni quartiere e ad ogni orario, che crea occasioni per l’incontro e per la socialità, in cui i giovani possano utilizzare gli spazi pubblici per creare forme di aggregazione.

Capiamo che chi abbia usufruito di tali spazi abbia potuto usarli in modo irrispettoso per la collettività, capiamo il disagio di genitori che abbiano portato i propri figli in spazi degradati da dei rifiuti. Ma negare lo spazio di aggregazione non può essere la soluzione.

E’ una logica politica che non ci appartiene, e non può risolvere il fenomeno: può solo nasconderlo. Chi impiegava quello spazio degradandolo semplicemente si sposterà, mentre si scoraggiano i molti alla ricerca di un luogo dove divertirsi in compagnia e generare socialità. Nascondendo gli arredi urbani il rischio è di rendere impraticabili per tutti i Monzesi gli spazi pubblici urbani, nei quali invece si dovrebbero comprendere e mediare i conflitti tra le diverse esigenze di chi li contende. Quest’amministrazione comunale ha messo in campo iniziative straordinarie di recupero degli spazi di vita collettiva come le pulizie di primavera, o le giornate di recupero di giardinetti pubblici come quello di via Buonarroti.

Crediamo che questo sia il solco che l’amministrazione avrebbe dovuto seguire anche in questo caso: attivare gli uffici comunali perché coinvolgano i cittadini del quartiere nella riqualificazione dei giardinetti, attraverso un processo di riappropriazione dello spazio tramite la partecipazione attiva. Così renderemmo finalmente i giardinetti di via Rota-Grassi quel nodo aggregativo completo che non è stato fin’ora e che, allo stato attuale delle cose, rischia di non essere mai.

Sinistra Ecologia Libertà Monza